Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale
Settore 'Qualità delle acque e gestione della risorsa idrica'

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Il modello DPSIR

La 'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico' (Ocse) negli anni novanta dello scorso secolo studiò una metodologia per poter raffigurare e connettere tra di loro, in una rappresentazione logica e sequenziale, le varie componenti ambientali.
Venne Introdotto il modello definito 'PSR' (Pressione, Stato, Risposta), che esprime una consequenzialità tra una pressione ambientale, lo stato dell’ambiente che ne deriva e la risposta che occorre mettere in atto per mitigare e/o prevenire gli impatti negativi sull’ambiente.
Il modello PSR è stato ripreso nel 1995 dalla 'Agenzia europea dell’ambiente' che lo ha ulteriormente affinato con l’introduzione dei fattori generatori delle pressioni (es. popolazione, industria, agricoltura, trasporti, eventi naturali, ecc.) e degli impatti (economici e sulla salute), dando vita a un nuovo modello denominato 'DPSIR' (Driving force, Pressure, State, Impact and Reponse. Il significato di tali termini è brevemente descritto nel seguito).
Il 'Piano di gestione delle acque' ha adottato il modello DIPSIR per l'analisi delle varie componenti ambientali che ruotano intorno alla matrice acqua.
Ulteriori dettagli sono dati nelle corrispondenti schede.

Dai bottoni a lato è possibile accedere alle componenti in cui è stato declinato il modello DPSIR all'interno del Piano di gestione delle acque del Distretto Appennino settentrionale, relativamente agli aspetti pressioni, impatti e risposte.
Relativamente all'aspetto 'stato' dei corpi idrici, questo è accessibile dalle sezioni 'SWB' e 'GWB'.

Piano di gestione delle acque 2021 - 2027