Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale
Settore 'Qualità delle acque e gestione della risorsa idrica'
Con la 'Direttiva 91/676/CEE (Direttiva nitrati)', la Comunità Europea si è posta l’obiettivo di prevenire e ridurre
l'inquinamento delle acque causato, direttamente o indirettamente, da nitrati di origine agricola.
Gli obiettivi generali introdotti dalla Direttiva nitrati sono la riduzione e la prevenzione dell’inquinamento delle acque dovuto alla
presenza di nitrati di origine agro-zootecnica. Tali obiettivi sono perseguiti tramite l'individuazione delle cosiddette 'Zone Vulnerabili ai
Nitrati (ZVN)', sulle quali applicare specifici programmi d’azione, così come indicato nel D.Lgs. 152/2006 e nel DM 7 aprile 2006.
Ai sensi della Direttiva nitrati, devono essere designate come ZVN tutte le aree drenanti verso corpi idrici le cui acque ricadono in una
delle seguenti casistiche:
• Acque dolci superficiali, in particolare quelle destinate od utilizzate per la produzione di acqua potabile, che contengono, o che potrebbero
contenere, una concentrazione di nitrati superiore a quella stabilita dalla dir. 75/440/CEE.
• Acque dolci sotterranee che contengono oltre 50 mg/l di nitrati o che potrebbero contenere più di 50 mg/l di nitrati se non si intervenisse
con opportuni programmi d'azione.
• Laghi naturali di acqua dolce, estuari, acque costiere marine o altre acque dolci, che risultano eutrofiche o che potrebbero diventarlo se
non si intervenisse con programmi d'azione.
I sopra citati programmi di azione per le ZVN comprendono misure vincolanti riguardanti sia le modalità di applicazione degli effluenti di
allevamento, sia l'uso del suolo. Il quantitativo di effluenti sparso sul terreno ogni anno, compreso quello distribuito dagli animali stessi,
non deve superare i 170 kg di azoto per ettaro. Gli Stati membri possono altresì fissare quantitativi diversi in presenza di precise condizioni.
La direttiva nitrati è attuata in Italia attraverso il 'D.Lgs. 152/2006' ed il 'DM 7 aprile 2006'. Alle Regioni è demandata la
responsabilità attuativa e sono di competenza regionale, in particolare:
• Il monitoraggio delle acque, compresa la valutazione del loro stato trofico
• La designazione delle zone vulnerabili, il loro riesame e, ove necessario, la loro revisione, almeno ogni quattro anni
• La definizione dei programmi di azione, il loro riesame ed eventuale revisione ed il controllo della loro efficacia, almeno ogni quattro anni.
Il 'DM 7 aprile 2006' fornisce ulteriori prescrizioni concernenti le modalità di svolgimento dei controlli sull’attuazione delle misure della
direttiva nitrati nelle zone vulnerabili.
La 'Direttiva 91/271/CEE', così come modificata dalla 'Direttiva 98/15/CE', disciplina la raccolta, il trattamento e lo
scarico delle acque reflue urbane ed il trattamento e lo scarico delle acque reflue originate dal settore industriale, con l’obiettivo
di proteggere l’ambiente dai possibili effetti dannosi dovuti all’immissione di reflui urbani ed industriali.
La Dir. 91/271/CEE dispone di porre particolare attenzione, da un punto di vista ambientale, alle cosiddette 'Aree sensibili', cioè a quei
sistemi idrici già eutrofizzati o probabilmente esposti, in assenza di specifici interventi protettivi, a prossima eutrofizzazione.
Tali interventi, in via generale, sono finalizzati all'eliminazione del fosforo e/o dell'azoto nelle acque di scarico.
In sede di recepimento della Dir. 91/271/CEE, attraverso il D.Lgs. 152/1999, lo Stato italiano ha provveduto alla prima individuazione delle
aree sensibili.
Il D.Lgs. 152/1999 prevedeva poi che le Regioni potessero designare ulteriori aree sensibili, cosa che è avvenuta avvenuta nell’ambito dei
'Piani di Tutela regionali'.
Il D.Lgs. 152/2006 ha abrogato il D.Lgs. 152/1999 lasciando tuttavia inalterati, relativamente alla designazione delle aree sensibili, gli obblighi
e le competenze già in capo alle Regioni.
Le tabelle seguenti riportano l'elenco delle 'Zone Vulnerabili ai Nitrati (ZVN)' e delle 'Aree sensibili' recepite nel 'Registro
delle aree protette del Distretto idrografico dell'Appennino settentrionale'.
Con il form a lato è possibile definire dei filtri in base ai quali selezionare solo le aree che
soddisfano determinate caratteristiche.
Saranno mostrati, in forma tabellare, solo le aree che soddisfano TUTTI i criteri impostati.
Dalle tabelle è poi possibile accedere agli ulteriori dati diponibili per ciascuna area di protezione.
Il carattere '*' sta ad indicare che nessun filtro sarà applicato.
Se non viene impostata alcuna selezione saranno mostrati tutte le ZVN e le aree sensibili del Distretto.
Anagrafica di base delle aree che soddisfano i filtri impostati.
Classificazione delle aree di cui al punto 4 del 'Registro delle aree protette'.
Piano di gestione delle acque 2021 - 2027