Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale
Settore 'Qualità delle acque e gestione della risorsa idrica'
Con la 'Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE)'' è stata istituita la Rete ecologica europea 'Natura 2000', un complesso di siti
caratterizzati dalla presenza di habitat e specie, sia animali che vegetali, di interesse comunitario. La funzione della direttiva e della
Rete Natura 2000 è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali,
nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo.
Per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati la direttiva stabilisce misure volte ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno
stato di conservazione soddisfacente, degli habitat e delle specie individuate come di interesse comunitario.
Il recepimento della direttiva habitat è avvenuto in Italia nel 1997 attraverso il 'Regolamento DPR 8 settembre 1997 n. 357', modificato ed
integrato dal 'DPR 120 del 12 marzo 2003'.
L'altro riferimento in materia di conservazione della biodiversità è la 'Direttiva Uccelli', che si pone come obiettivo quello di
preservare, mantenere o ristabilire, per tutte le specie di uccelli selvatici elencate al proprio Allegato 1, una varietà ed una superficie
di habitat sufficiente.
Il recepimento in Italia della Direttiva Uccelli è avvenuto attraverso la 'Legge n. 157 dell'11 febbraio 1992' ed attraverso il
'Regolamento DPR 8 settembre 1997 n. 357' e sue successive modifiche e integrazioni. La direttiva è stata successivamente abrogata e
sostituita integralmente dalla 'Direttiva 2009/147/CE'.
La Rete Natura 2000 è composta da 'Siti di Importanza Comunitaria (SIC)', successivamente da designare come 'Zone Speciali di
Conservazione (ZSC)' e comprende anche le 'Zone di Protezione Speciale (ZPS)' classificate a norma della Direttiva Uccelli.
Per ampliare il quadro d'azione comunitario, tutelando anche habitat e specie animali e vegetali, di interesse locale, sono stati poi istituiti
anche i 'Siti di Interesse Regionale (SIR)'.
Per i siti Rete Natura 2000 interagenti con i corpi idrici (nel seguito indicati anche come 'siti legati alla risorsa acqua' o
'water related'), la Direttiva 2000/60/CE pone l'obbligo di assicurare che gli strumenti adottati
con la pianificazione distrettuale contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi posti dalle direttive Habitat 92/43/CEE
ed Uccelli 2009/147/CE, e dai corrispondenti strumenti di pianificazione (piani di gestione di sito o misure di conservazione),
al fine del raggiungimento o mantenimento dello 'Stato di conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie'.
Nel caso in cui lo stato di conservazione di un sito dipenda direttamente dall'ambiente acquatico, può essere necessario definire,
per i corpi idrici interessati, obiettivi aggiuntivi rispetto allo stato buono previsto dalla Direttiva 2000/60/CE.
A tale scopo occorre, come peraltro indicato dalla Direttiva, delimitare l'ambito d'azione ai siti dipendenti,
ai fini della loro conservazione, dall'ambiente acquatico e procedere ad una loro analisi, al fine di fornire indicazioni per il
raggiungimento/mantenimento dello stato di conservazione e degli obiettivi di qualità ambientale per i corpi idrici connessi.
Partendo dall’elenco completo di siti della Rete Natura 2000 e sulla base delle 'Linee guida per l’individuazione di obiettivi specifici
per i corpi idrici ricadenti nelle aree designate ai sensi dell’articolo 117 comma 3 e del paragrafo 1 lettera v) dell’allegato 9 della
Parte III del D.Lgs 152/06', sono state individuate, in collaborazione con le Regioni, le 'Aree designate per la protezione degli
habitat e delle specie' del 'Registro delle Aree Protette' di questo Distretto.
Tale selezione si è basata sull’analisi delle specie e degli habitat segnalati nei vari siti. In particolare gli habitat
sono stati confrontati con la lista degli habitat indicati nella tabella 'Habitat legati all’ambiente acquatico (inseriti
in Allegato I Direttiva Habitat) e relativi criteri WHG e Stato di Conservazione' delle linee guida.
Relativamente all’elenco delle specie presenti nei vari siti, questo è stato confrontato con la lista di specie di cui alle tabelle
'Specie di fauna e flora legate all’ambiente acquatico (inserite in Allegato II Direttiva Habitat) e relativi criteri WHG e stato
di Conservazione' e 'Specie di uccelli legati all’ambiente acquatico (inseriti in Allegato I Direttiva Uccelli e migratori abituali)
e relativi criteri WHG e Stato di Conservazione'.
Da questi due elenchi sono stati estratti i siti nei quali sono segnalati habitat e/o specie legati all’ambiente acquatico.
L’analisi delle interazioni con habitat e specie legate all’acqua è stata inoltre integrata con specifici studi regionali e comprende
anche alcuni SIR.
Successivamente, per i siti selezionati, è stata valutata anche l’interazione con i corpi idrici superficiali e sotterranei.
L’interazione con i corpi idrici superficiali è stata valutata attraverso una procedura automatica e verificata successivamente attraverso
l’esame specifico delle relazioni di ciascun sito con i corpi idrici superficiali.
Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei è stata valutata prima la sovrapposizione cartografica dei siti protetti con i GWB e
successivamente si è proceduto a esaminare le seguenti condizioni:
1. Interazione dell'area protetta con i corpi idrici sotterranei precedentemente individuati, attraverso possibili connessioni di subalveo tra il
reticolo superficiale che attraversa l'area protettta e detti GWB.
2. Intrusione salina, relativamente alle aree costiere.
3. Per le aree protette ubicate in zone carsiche, caratterizzate da habitat e specie tipiche di questi ambienti, è stata considerata
significativa l’interazione con il corpo idrico sotterraneo carsico corrispondente.
L'analisi dell’interazione tra aree protette e corpi idrici, superficiali e sotterranei, è nel seguito riportata alla voce 'Connessione
diretta con corpi idrici'.
Da tutto quanto sopra, sono state definite le tabelle seguenti, che fanno quindi riferimento alle sole aree designate per la protezione di
habitat e specie recepite nel 'Registro delle aree protette del Distretto idrografico dell'Appennino settentrionale'.
Con il form a lato è possibile definire dei filtri in base ai quali selezionare solo le aree di protezione che
soddisfano determinate caratteristiche.
Saranno mostrati, in forma tabellare, solo le aree di protezione che soddisfano TUTTI i criteri impostati.
Dalle tabelle è poi possibile accedere agli ulteriori dati diponibili per ciascuna area designata per la protezione degli habitat
e delle specie.
Il carattere '*' sta ad indicare che nessun filtro sarà applicato.
Se non viene impostata alcuna selezione saranno mostrati tutte le aree di protezione ambientale del Distretto.
Dai link Habitat, Specie ed Uccelli si accede alle pagine dedicate agli habitat, specie ed uccelli alla base della identificazione delle aree come 'designate per la protezione degli habitat e delle specie'.
Anagrafica di base delle aree designate per la protezione degli habitat e delle specie che soddisfano i filtri impostati.
Classificazione delle aree designate per la protezione degli habitat e delle specie, in riferimento alle Direttive ambientali di origine.
Piano di gestione delle acque 2021 - 2027