Autorità di bacino distrettuale dell'Appennino settentrionale
Settore 'Qualità delle acque e gestione della risorsa idrica'
In questa sezione è riportata l'analisi del gap, chimico ed ecologico, del corpo idrico superficiale selezionato.
Dai seguenti links è poi possibile accedere alle altre sezioni di dati, sempre relativamente al corpo idrico in oggetto.
Sono riportati di seguito i principali dati di carattere generale del corpo idrico, nonchè la sintesi del suo gap chimico ed ecologico. Per i dati completi si vedano i tabs 'Gap stato ecologico' e 'Gap stato chimico'.
La 'gap analysis', sia per gli aspetti di natura ecologica che chimica, è suddivisa in parti:
* Stima del gap del corpo idrico.
* Ripartizione del gap tra le pressioni che lo originano, ovvero individuazione di quali
pressioni siano all'origine di tale gap ed in quale misura.
* Valutazione dell'efficacia teorica delle misure adottate in termini di riduzione del gap del corpo idrico.
* Valutazione dell'efficacia reale delle misure adottate, anche in relazione alla loro fattibilità economica, e stima
dell'eventuale gap residuo che potrebbe restare a carico del corpo idrico.
Ciascuno dei precedenti punti è approfondito ed analizzato in dettaglio nei tabs di questa pagina.
Il gap circa lo stato ecologico è definito a partire dallo stato ecologico del corpo idrico in esame.
* Se il corpo idrico ha stato ecologico buono o elevato non avrà alcun gap da colmare e la corrispondente
classe di gap ecologico sarà 'A' (gap assente).
* Se il corpo idrico ha stato ecologico sufficiente la classe di gap sarà 'B' (gap ecologico
basso).
* Se il corpo idrico ha stato ecologico scarso la classe di gap sarà 'C' (gap ecologico
medio).
* Se il corpo idrico ha stato ecologico cattivo la classe di gap sarà 'D' (gap ecologico
massimo).
Si ricorda che, ai fini della definizione dello stato ecologico e chimico, i corpi idrici si dividono in
'Monitoring' (corpi idrici direttamente monitorati) e 'Grouping' (corpi idrici facenti parte di
raggruppamenti). Per i dettagli ed il significato di tale classificazione si veda il tab 'Raggruppamenti stati
di qualità' nelle schede degli stati di qualità dei SWB.
Nel caso del corpo idrico in esame, si ha quanto segue.
Lo stato di qualità di un corpo idrico, e quindi anche il suo eventuale gap, è, in generale, legato alle pressioni che,
direttamente od indirettamente, agiscono su di esso.
Le pressioni tuttavia, non impattano tutte alla stessa maniera, ma alcune avranno
più peso rispetto alle altre. E' poi possibile che lo stato di un corpo idrico sia in parte condizionato dalle pressioni e dalle
condizioni che si hanno a monte dello stesso.
La presente scheda affronta il problema di individuare quali pressioni siano alla base del gap ecologico precedentemente
stimato, ed in quale misura.
In linea generale è seguito l'approccio definito come 'Pressioni - stato ecologico' nel già citato documento
'Gap Analysis - Metodologia a supporto della pianificazione distrettuale e coerente con l’analisi economica prevista dalla
Direttiva Quadro Acque'. Nel seguito è fatto riferimento a questa metodologia con il nome 'Metodo quality elements
completo'.
In taluni casi, tuttavia, il metodo completo, relativamente alla parte di ripartzione del gap sulle pressioni significative
non è applicabile. Ciò accade (vedi anche il citato documento 'Gap Analysis - Metodologia a supporto [...]') quando sul
corpo idrico non è stato monitorato nessun quality elements del gruppo
'QE1', ritenuto indispensabile ai fine
della corretta applicazione di tale metodo.
In tali circostanze la ripartizione del gap sulle pressioni è fatta in maniera semplificata, come descritto nel seguito.
Tale approccio è richiamato con il nome di 'Metodo quality elements semplificato'. Si evidenzia come la restante parte
dell'analisi del gap (ovvero tutta quella diversa dalla attribuzione del gap alle pressioni) rimanga inalterata.
In taluni casi, per il corpo idrico è stata riportata, nella sezione 'DPSIR', la pressione
'8 - Anthropogenic pressure - Unknown' (P0800). Tale pressione non è una pressione nota ma bensì una presenza
ipotetica, inserita, ad esempio, per rendere conto di uno stato di gap irrisolto.
Detta pressione 'P0800' non ha alcun ruolo nella analisi del gap.
(I)
La seguente tabella (di seguito 'Tabella 1') riporta le pressioni che sono state individuate come significative per il corpo idrico in oggetto.
Le pressioni di cui alla precedente tabella possono, potenzialmente, determinare e/o influenzare gli ecological
quality elements riportati nella seguente 'Tabella 2'.
Di detti quality elements influenzabili, sono evidenziati in grigio quelli effettivamente rilevati sul corpo idrico
in oggetto.
Per ogni pressione significativa nota agente sul corpo idrico è infine evidenziato, in giallo, il peggior valore
assunto dai corrispondenti quality elements rilevati sul corpo idrico.
Le precedenti 'Tabella 1' e 'Tabella 2' danno un quadro delle pressioni che sono state individuate come significative
per il corpo idrico ed, in prima battuta, degli effetti che tali pressioni possono indurre. Tuttavia, la situazione reale del corpo
idrico può essere diversa da quella attesa ed, in particolare, possono essere presenti alterazioni a quality elements non ricompresi
nella 'Tabella 2'.
La seguente 'Tabella 3' riporta i quality elements rilevati sul corpo idrico in oggetto, con evidenziato,
in viola, quelli non riconducibili alle pressioni di cui alla 'Tabella 1' e 'Tabella 2', ovvero, non
riconducibili a pressioni significative note direttamente applicate al corpo idrico.
E' altresì evidenziato in giallo, il peggior valore assunto da detti quality elements non attribuibili.
Stante il numero di quality elements rilevati sul corpo idrico ed appartenenti al gruppo 'QE1', la ripartizione del gap ecologico sulle pressioni sarà condotta con il 'metodo completo'.
Il fatto che un corpo idrico abbia un gap ecologico ma non sia soggetto a pressioni, oppure, presenti alterazioni dei
quality elements non riconducibili alle pressioni significative individuate per il corpo idrico stesso,
può essere legato a pressioni non note oppure a situazioni particolari, quali, ad esempio, particolari condizioni
naturali oppure l'influenza di pressioni applicate sui corpi idrici a monte di quello in oggetto.
In entrambi i casi, soltanto una parte del gap ecologico del corpo idrico (anche nulla) può essere imputata alle
pressioni significative note agenti sul corpo idrico in esame.
Quanto sia tale parte viene indicato attraverso un coefficiente 'k', proporzionale alla quota di gap che può
complessivamente essere attribuita alle pressioni significative note agenti sul corpo idrico.
Se l'analisi del gap ecologico è condotta con il metodo semplificato si assume:
Se invece l'analisi è condotta attraverso il modello completo, il valore di k è determinato secondo la seguente logica:
Peggior valore dei QE non attribuibili | Coefficiente di attribuzione del gap (k) |
---|---|
1 Elevato | 1.00 |
2 Buono | 1.00 |
3 Sufficiente | 0.90 |
4 Scarso | 0.80 |
5 Cattivo | 0.70 |
Nel caso del corpo idrico in esame, al fine della ripartizione del gap ecologico sulle pressioni significative note che possono esserne all'origine, si ha quindi:
Per il corpo idrico in esame l'intero gap ecologico è riconducibile alle pressioni significative ad esso applicate.
Una volta definito il contributo complessivo al gap ecologico dato dalle pressioni significative note, è necessario
individuare quanta parte compete a ciascuna pressione significativa coinvolta.
La parte di gap attribuibile alla singola pressione è, nel seguito, indicata come 'Peso' della pressione
ed è determinata in maniera diversa a seconda che sia adottata la modalità di ripartizione
del gap semplificata oppure la metodologia completa.
Se è adottata la modalità di ripartizione semplificata, il peso è assunto essere uguale per tutte le pressioni significative
agenti sul corpo idrico e viene posto pari ad 1.00
Se invece è adottata la modalità di ripartizione del gap ecologico completa, il peso della singola pressione è determinato
secondo la seguente logica:
Peggior valore dei QE influenzabili dalla pressione e rilevati sul corpo idrico (minFoundQEvalue) | Peso della pressione |
---|---|
1 Elevato | 0.20 |
2 Buono | 0.20 |
3 Sufficiente | 1.00 |
4 Scarso | 1.30 |
5 Cattivo | 1.50 |
Riprendendo le precedenti 'Tabella 1' e 'Tabella 2', i dati necessari al calcolo ed il peso delle singole pressioni si possono così sintetizzare ('tabella 4').
L'ultimo step è infine il calcolo effettivo di quanta parte del gap ecologico è attribuibile alla singola pressione
agente sul corpo idrico. Si assume che sia
$$ Gap P_i = k * \frac{Peso_i}{\sum_{i} Peso_i} * Gap_{Eco} $$
dove i simboli hanno il seguente significato:
La seguente 'Tabella 5' riporta la ripartizione del gap ecologico del corpo idrico sulle pressioni significative
note che agiscono sul corpo idrico in esame.
Si evidenzia che:
* Il gap competente a ciascuna pressione è espresso in percentuale, avendo assunto pari a 100 il gap del corpo idrico,
indipendentemente dal fatto che quest'ultimo sia 'Assente', 'Basso', 'Alto' ecc.
* La somma dei valori di gap competenti a tutte le pressioni significative del corpo idrico è pari al valore precedentemente
indicato come 'Porzione di gap ecologico complessivamente attribuibile alle pressioni significative note agenti sul corpo
idrico (%)'.
In termini di classi di pressione, la porzione di gap ecologico riconducibile ad una determinata classe è data dalla
somma dei contributi a carico di ciascuna pressione appartenente alla classe.
Per il corpo idrico in esame il gap è quindi riconducibile alle classi di pressione di cui alla seguente 'Tabella 6'.
Le precedenti 'Tabella 5' e 'Tabella 6' concludono l'analisi delle interazioni tra pressioni e quadro
ecologico.
Si evidenzia come l'intera analisi sia indipendente dal valore effettivo attribuito al gap del corpo idrico, ma
dipenda soltanto dal quadro ecologico, dato dagli ecological quality elements rilevati sul corpo idrico, e dall'insieme
delle pressioni.
L'estensione dei risulati trovati al gap effettivo del corpo idrico è sviluppata nel seguente tab 'Pressioni (2/2)'.
I In termini più rigorosi, l'analisi del gap può portare ad individuare, su un corpo idrico,
un eventuale gap irrisolto, ovvero una condizione di gap che non è giustificata dalle pressioni note attive
sul corpo idrico stesso.
Le motivazioni all'origine di un gap irrisolto possono essere diverse e devono essere ricercate attraverso ulteriori
indagini sul corpo idrico interessato. Una di queste cause, comunque, può essere l'azione di una pressione non in
precedenza individuata.
La presenza della pressione 'P0800' è quindi una ipotesi conseguente alla analisi del gap e non un elemento
dell'analisi stessa.
II Il dato è calcolato solo quando è attivo il 'modello completo' di ripartizione del gap.
Come in precedenza accennato, il gap, sia chimico che ecologico, può assumere valori nell'intervallo [0, 100], dove il
valore 0 sta per assenza di gap (obiettivi già raggiunti) ed il valore 100 sta per gap massimo (massima distanza tra
stato attuale del corpo idrico ed obiettivi). A tali valori corrispondono classi di gap crescente da 'A' a
'D'.
Nel caso del corpo idrico in esame la situazione è la seguente:
Per il corpo idrico in esame l'intero gap ecologico è riconducibile alle pressioni significative ad esso applicate.
Si assume che la significatività di una pressione (o di una classe di pressioni) sul gap del corpo idrico sia la stessa
che la pressione, o classe di pressioni, ha sul quadro ecologico del corpo idrico, come valutata nel precedente tab
'Pressioni (1/2)'.
Sulla base di tale assunto, le seguenti 'Tabella 7' e 'Tabella 8' riportano, in percentuale ed in valore
assoluto, la ripartizione del gap ecologico sulle pressioni significative e sulle classi di pressione
che agiscono sul corpo idrico in esame.
Si evidenzia come la percentuale di gap ecologico riconducibile ad una pressione o
ad una classe di pressioni sia, come precedentemente dettagliato, un valore indipendente dall'effettivo valore del gap.
Viceversa il valore di cui alle colonne 'Gap (value)' è il prodotto del valore nella colonna 'Gap (%)' e
del valore di gap del corpo idrico ed è quindi funzione di detto valore di gap.
In termini di classi di pressione, la porzione di gap ecologico riconducibile ad una determinata classe è dato dalla somma dei contributi a carico di ciascuna pressione appartenente alla classe stessa.
Le precedenti 'Tabella 7' e 'Tabella 8' concludono l'analisi delle interazioni tra pressioni e gap ecologico.
Riprendendo i risultati dei precedenti tabs, il gap ecologico del corpo idrico in esame è
'C Medio', cui corrisponde un valore assoluto di 66.666.
Tale gap è attribuibile alle pressioni significative note agenti sul corpo idrico nella misura del
100.00 %.
In termini di classi di pressione, il gap cui è soggetto il corpo idrico è attribuibile a ciascuna di esse secondo
la già vista 'tabella 8', di seguito ancora riportata.
Le misure da cui ci si aspetta efficacia nel ridurre il gap del corpo idrico sono quelle cui appartengono gli
interventi previsti sul corpo idrico in esame (vedi modello 'DPSIR' oppure direttamente da
questo link) e che hanno, quale classi di
pressione obiettivo, le classi di cui alla precedente 'tabella 8'.
Tali misure sono nel seguito indicate come 'misure efficaci'.
Il contributo di una misura efficace alla riduzione del gap è stimato nel seguente modo.
Sia data una classe di pressioni che è causa, ad esempio, del 20% del gap ecologico del corpo idrico (la
percentuale di gap attribuibile ad una data classe di pressioni è nel seguito indicato con 'classGapPercent').
Se tale classe è obiettivo di n misure efficaci, si assume che ciascuna misura si faccia carico, ovvero sia
in grado di porre rimedio, ad una percentuale di gap pari a:
$$ Gap M_i = \frac{Peso_i}{\sum_{i} Peso_i} * classGapPercent $$
dove la sommatoria è estesa alle n misure efficaci ed i simboli hanno il seguente significato:
Ciascuna misura, dal canto suo, può essere efficace verso più classi di pressione (sempre tra quelle che
agiscono sul corpo idrico in esame) e, ripetendo il ragionamento fatto sopra, è possibile determinare il contributo
di ciascuna misura per ogni classe di pressione attiva sul corpo idrico.
Sommando i contributi di ciascuna misura relativamente a tutte le classi di pressione cui è
soggetto il corpo idrico, si ottiene infine il contributo complessivo della misura stessa alla riduzione del gap.
Si sottolinea ancora come le misure che hanno come obiettivo solo classi di pressione non presenti sul corpo idrico in esame
hanno, anche se applicate al corpo idrico, efficacia nulla.
Sulla base di tale calcolo, la seguente 'Tabella 9' riporta il contributo di tutte le misure, sia in
percentuale che in valore assoluto, alla riduzione del gap ecologico sul corpo idrico in esame. Le misure efficaci
risultano in colore.
Si evidenzia come la percentuale di gap ecologico riconducibile ad una misura
(colonna 'Gap (%)') sia, come precedentemente dettagliato, un valore indipendente dall'effettivo valore del gap.
Viceversa il valore di cui alle colonne 'Gap (value)' è funzione diretta
del valore di gap del corpo idrico.
La precedente 'Tabella 9' riporta, per il corpo idrico considerato, l'elenco delle misure efficaci
alla riduzione del gap ecologico, con il relativo contributo.
Si evidenzia come non necessariamente il gap fronteggiato con le misure coincida con il gap totale cui è soggetto il corpo idrico.
Tale circostanza può verificarsi quando non sono previste misure che abbiano effetti (abbiano quali obiettivi) su una
o più classi di pressione responsabili del gap.
Riprendendo i precedenti risultati, il gap ecologico del corpo idrico in esame è
'C Medio', cui corrisponde un valore assoluto di 66.666.
Tale gap è legato alle pressioni significative agenti sul corpo idrico, con l'esclusione di una parte, pari
al 0.00 %, non riconducibile a pressioni significative note
('Gap irrisolto').
La 'tabella 9' del tab 'Misure (1/2)' riporta l'elenco delle misure previste per il corpo idrico,
con il relativo contributo, alla riduzione del gap ecologico.
Indipendentemente dal suo valore, le misure previste si fanno complessivamente carico del 100.0 %
del gap ecologico del corpo idrico.
In valore assoluto, cioè tenendo esplicitamente conto del valore del gap, le
misure si fanno carico di un valore di gap pari a 66.666.
Si evidenzia come tali valori corrispondano al gap del corpo idrico al netto del gap irrisolto.
Tale risultato si basa sull'assunto implicito che dette misure siano completamente realizzate ed esplichino interamente
la loro efficacia entro il periodo di validità del presente Piano. In riferimento a questo, il carico di ciascuna
misura, come dato dalla 'tabella 9' del tab 'Misure (1/2)', è nel seguito indicato come
'carico teorico'.
L'aspetto della valutazione di quanto tempo una misura impieghi per realizzare i propri obiettivi è al di là di queste
note. Se ne è tuttavia tenuto conto in modo empirico nella attribuzione del peso proprio di ciascuna misura (una misura
che sviluppa i propri effetti in tempi lunghi avrà un peso proprio inferiore).
Viceversa, in questo tab è affrontato il discorso circa il fatto che una misura possa non essere interamente completata,
in quanto finanziata, relativamente al presente ciclo di pianificazione, solo in parte.
E' chiaro che tale circostanza pone un limite alla efficacia della misura ma la valutazione di tale soglia
è molto difficile e non è escluso che ci siano situazioni per cui una misura inizia ad avere
efficacia solo dopo che è stata integralmente portata a compimento.
Stante anche il fatto che una misura è, in questo Piano, un contenitore di molteplici interventi, si è ritenuto
tuttavia ragionevole attribuire a ciascuna misura una efficacia pari alla copertura finanziaria (in %) della misura
stessa.
Una misura quindi interamente finanziata si farà carico dell'intero gap ad essa attribuito nella citata
'tabella 9' del tab 'Misure (1/2)'. Una misura finanziata solo parzialmente si farà carico del gap, che ad essa
competerebbe secondo la 'tabella 9', in proporzione alla propria copertura finanziaria.
Per ciascuna misura si definisce quindi 'carico effettivo', o anche 'contributo effettivo', il prodotto tra
il carico teorico della misura e la copertura finanziaria percentuale della misura stessa.
La seguente 'Tabella 10' riporta il contributo effettivo di tutte le misure, in
percentuale, alla riduzione del gap ecologico sul corpo idrico in esame.
I valori riportati in tabella sono già al netto del gap irrisolto.
Sono evidenziate in giallo le misure con copertura finanziaria incompleta. La colonna 'Peso' è riportata a titolo
informativo circa l'importanza della misura, ma non è coinvolta nei calcoli.
Si ricorda che le percentuali di gap riconducibili ad una misura, e quindi sia il
'Gap teorico (%)' che il 'Gap effettivo (%)' di cui alla tabella seguente, sono indipendenti dall'effettivo
valore del gap.
La seguente 'Tabella 11' conclude l'analisi della efficacia delle misure e riporta il gap risolto da tutte
le misure previste per il corpo idrico, tenuto conto di tutte le analisi precedentemente condotte ed esposte.
Diversamente da quanto visto finora, anche i dati percentuali tengono conto del gap effettivo del corpo idrico
(ne consegue che il gap risolto da una misura sarà zero se il corpo idrico non ha gap, mentre è il valore di cui
al campo
'Gap effettivo (%)' della precedente 'Tabella 10' se invece il corpo idrico ha effettivamente
un gap ecologico). La tabella si configura quindi come quadro finale dell'analisi delle misure di Piano
sul corpo idrico in oggetto.
Sono evidenziate in giallo le misure che non contribuiscono alla riduzione del gap del corpo idrico.
Il 'gap residuo' esprime la eventuale discrepanza tra il gap di cui, teoricamente, avrebbero dovuto farsi carico le misure ed il gap di cui invece l'insieme delle misure si fa effettivamente carico, in conseguenza sia del gap irrisolto, sia di una incompleta copertura finanziaria delle misure stesse.
La 'gap analysis', sia per gli aspetti di natura ecologica che chimica, è suddivisa in parti:
* Stima del gap del corpo idrico.
* Ripartizione del gap tra le pressioni che lo originano, ovvero individuazione di quali
pressioni siano all'origine di tale gap ed in quale misura.
* Valutazione dell'efficacia teorica delle misure adottate in termini di riduzione del gap del corpo idrico.
* Valutazione dell'efficacia reale delle misure adottate, anche in relazione alla loro fattibilità economica, e stima
dell'eventuale gap residuo che potrebbe restare a carico del corpo idrico.
Ciascuno dei precedenti punti è approfondito ed analizzato in dettaglio nei tabs di questa pagina.
Il gap circa lo stato chimico è definito a partire dallo stato chimico del corpo idrico in esame, tenuto conto del
numero di sostanze chimiche prioritarie che eccedono, in negativo, la propria soglia di significatività (nel seguito,
una sostanza prioritaria in tale condizione è indicata come 'sostanza prioritaria significativa').
* Se un corpo idrico ha stato chimico buono non avrà alcun gap da colmare e la corrispondente classe di gap
chimico sarà 'A' (gap assente).
* Se un corpo idrico ha stato chimico non buono la classe di gap chimico sarà
'B' (gap chimico basso) se soltanto una sostanza prioritaria risulta, per tale corpo idrico, significativa.
'C' (gap chimico medio) se sul corpo idrico sono state rilevate due sostanze prioritarie significative.
'D' (gap chimico massimo) se sul corpo idrico sono state rilevate tre o più sostanze prioritarie significative.
Nel caso del corpo idrico in oggetto, si ha quanto segue.
La tabella seguente riporta le sostanze prioritarie significative per il corpo idrico in esame, con l'indicazione anche
del valore attribuitogli ai fini delle successive analisi del gap.
Le sostanze prioritarie fanno parte dei cosiddetti 'Quality elements', ovvero quelle sostanze ed aspetti chimico /
fisici / ambientali monitorati e presi in esame per definire lo stato di qualità di un corpo idrico superficiale. In
particolare, le sostanze prioritarie costituiscono i 'Chemical quality elements'.
Per i corpi idrici superficiali non monitorati, ovvero facenti parte di raggruppamenti, è assunto che abbiano le stesse
sostanze prioritarie significative del corpo idrico capolista del gruppo cui appartiene il corpo idrico in esame.
Le sostanze sono riferite alla matrice acqua.
Sulla base di quanto sopra è quindi possibile attribuire il gap per lo stato chimico del corpo idrico in oggetto.
Lo stato di qualità di un corpo idrico, e quindi anche il suo eventuale gap, è, in generale, legato alle pressioni
che, direttamente od indirettamente, agiscono su di esso.
Le pressioni tuttavia, non impattano tutte alla stessa maniera, ma alcune avranno più peso rispetto alle altre.
E' poi possibile che lo stato di un corpo idrico sia in parte condizionato dalle pressioni e dalle
condizioni che si hanno a monte dello stesso.
La presente scheda affronta il problema di individuare quali pressioni siano alla base del gap chimico precedentemente
stimato, ed in quale misura.
In assenza di una esplicita correlazione tra le sostanze prioritarie e le singole pressioni che possono esserne all'origine,
si assume che le alterazioni chimiche siano riconducibili alle classi di pressione 'PC0010 Point' e
'PC0020 Diffuse'. All'interno di dette classi si considera una equipartizione del gap tra le singole pressioni
significative riscontrate sul corpo idrico (vedi il già citato documento 'Gap Analysis - Metodologia a supporto
della pianificazione distrettuale e coerente con l’analisi economica prevista dalla Direttiva Quadro Acque').
In taluni casi, per il corpo idrico è stata riportata, nella sezione 'DPSIR', la pressione
'8 - Anthropogenic pressure - Unknown' (P0800). Tale pressione non è una pressione nota ma bensì una presenza
ipotetica, inserita, ad esempio, per rendere conto di uno stato di gap irrisolto.
Detta pressione 'P0800' non ha alcun ruolo nella analisi del gap.
(I)
La seguente tabella (di seguito 'Tabella 1') riporta le pressioni che sono state individuate come significative per il corpo idrico in oggetto. Sono evidenziate in grigio quelle appartenenti alle classi 'PC0010' e 'PC0020'.
Le pressioni evidenziate nella precedente tabella, possono potenzialmente determinare e/o influenzare lo stato
chimico del corpo idrico.
Come precedentemente accennato, quando sono presenti si assume che l'intero gap chimico del
corpo idrico sia riconducibile alle classi di pressione 'PC0010 Point' e 'PC0020 Diffuse'.
Il caso in cui il corpo idrico soffra di un gap chimico ma non sia soggetto alle classi di pressione sopra dette
può essere legato a pressioni non note oppure a situazioni particolari, quali,
ad esempio, particolari condizioni naturali oppure l'influenza di pressioni applicate sui corpi idrici a monte di
quello in oggetto e che si ripercuotono su questo.
La seguente 'Tabella 2' riporta la ripartizione del gap chimico sulle pressioni che agiscono sul corpo
idrico in esame.
Il gap competente a ciascuna pressione è espresso in percentuale, avendo assunto pari a 100 il gap
del corpo idrico, indipendentemente dal fatto che quest'ultimo sia 'Assente', 'Basso', 'Alto' ecc.
Nessuna parte del gap chimico è attribuibile alle pressioni note direttamente agenti sul corpo idrico in oggetto.
In termini di classi di pressione, la porzione di gap chimico riconducibile ad una determinata classe è
data dalla somma dei contributi a carico di ciascuna pressione appartenente alla classe.
Per il corpo idrico in esame il gap è quindi riconducibile alle classi di pressione di cui alla seguente
'Tabella 3'.
Le precedenti 'Tabella 2' e 'Tabella 3' concludono l'analisi delle interazioni tra pressioni e quadro
chimico.
Si evidenzia come l'intera analisi sia indipendente dal valore effettivo attribuito al gap chimico del corpo idrico,
ma dipenda soltanto dall'insieme delle pressioni agenti su di esso.
L'estensione dei risultati trovati al gap effettivo del corpo idrico è sviluppata nel seguente tab 'Pressioni (2/2)'.
I In termini più rigorosi, l'analisi del gap può portare ad individuare, su un corpo idrico,
un eventuale gap irrisolto, ovvero una condizione di gap che non è giustificata dalle pressioni note attive
sul corpo idrico stesso.
Le motivazioni all'origine di un gap irrisolto possono essere diverse e devono essere ricercate attraverso ulteriori
indagini sul corpo idrico interessato. Una di queste cause, comunque, può essere l'azione di una pressione non in
precedenza individuata.
La presenza della pressione 'P0800' è quindi una ipotesi conseguente alla analisi del gap e non un elemento
dell'analisi stessa.
Come in precedenza accennato, il gap, sia chimico che ecologico, può assumere valori nell'intervallo [0, 100], dove il
valore 0 sta per assenza di gap (obiettivi già raggiunti) ed il valore 100 sta per gap massimo (massima distanza tra
stato attuale del corpo idrico ed obiettivi). A tali valori corrispondono classi di gap crescente da 'A' a
'D'.
Nel caso del corpo idrico in esame la situazione è la seguente:
Si assume che la significatività di una pressione (o di una classe di pressioni) sul gap del corpo idrico sia la stessa
che la pressione, o classe di pressioni, ha sul quadro chimico del corpo idrico, come valutata nel precedente tab
'Pressioni (1/2)'.
Sulla base di tale assunto, le seguenti 'Tabella 4' e 'Tabella 5' riportano, in percentuale ed in valore
assoluto, la ripartizione del gap chimico sulle pressioni significative e sulle classi di pressione
che agiscono sul corpo idrico in esame.
Nessuna parte del gap chimico è attribuibile alle pressioni note direttamente agenti sul corpo idrico in oggetto.
In termini di classi di pressione, la porzione di gap chimico riconducibile ad una determinata classe è dato dalla somma dei contributi a carico di ciascuna pressione appartenente alla classe stessa.
Le precedenti 'Tabella 4' e 'Tabella 5' concludono l'analisi delle interazioni tra pressioni e gap chimico.
Riprendendo i risultati dei precedenti tabs, il gap chimico del corpo idrico in esame è
'A Assente'', cui corrisponde un valore assoluto di 0.000.
Tale gap è attribuibile alle pressioni significative note agenti sul corpo idrico nella misura del
0.0 %.
In termini di classi di pressione, il gap cui è soggetto il corpo idrico è attribuibile a ciascuna di esse secondo
la già vista 'tabella 5', di seguito ancora riportata.
Le misure da cui ci si aspetta efficacia nel ridurre il gap chimico del corpo idrico sono quelle cui appartengono gli
interventi previsti sul corpo idrico in esame (vedi modello 'DPSIR' oppure direttamente da
questo link) e che soddisfano entrambi
i seguenti criteri:
* Hanno, quali classi di pressione obiettivo, le classi di cui alla precedente 'tabella 5'.
* Hanno, quali classi di pressione obiettivo, le classi responsabili del gap chimico (che, come precedentemente
accennato, sono state individuate nelle classi 'PC0010 Point' e 'PC0020 Diffuse').
Tali misure sono nel seguito indicate come 'misure efficaci'.
Sono escluse dalle misure efficaci nei confronti del gap chimico le misure 'M0038', 'M0039' ed
'M0040' le quali sono esplicitamente legate ai soli aspetti ecologici dei corpi idrici superficiali. Nel
contesto delle valutazioni circa il gap chimico, a tali misure è attribuito peso nullo.
Il contributo di una misura efficace alla riduzione del gap è stimato nel seguente modo.
Sia data una classe di pressioni, ad esempio la 'PC0010', che è causa, sempre ad esempio, del 20% del gap
chimico del corpo idrico (la percentuale di gap attribuibile ad una data classe di pressioni è nel seguito indicato
con 'classGapPercent').
Se tale classe è obiettivo di n misure efficaci, si assume che ciascuna misura si faccia carico, ovvero sia
in grado di porre rimedio, ad una percentuale di gap pari a:
$$ Gap M_i = \frac{Peso_i}{\sum_{i} Peso_i} * classGapPercent $$
dove la sommatoria è estesa alle n misure efficaci ed i simboli hanno il seguente significato:
Ciascuna misura, dal canto suo, può essere efficace verso più classi di pressione (sempre tra quelle che
agiscono sul corpo idrico in esame) e, ripetendo il ragionamento fatto sopra, è possibile determinare il contributo
di ciascuna misura per ogni classe di pressione attiva sul corpo idrico.
Sommando i contributi di ciascuna misura relativamente a tutte le classi di pressione cui è
soggetto il corpo idrico, si ottiene infine il contributo complessivo della misura stessa alla riduzione del gap.
Si sottolinea ancora come le misure che hanno come obiettivo solo classi di pressione non presenti sul corpo idrico in esame
oppure classi diverse dalle 'PC0010 Point' e 'PC0020 Diffuse' hanno, anche se applicate al corpo idrico, efficacia
nulla.
Sulla base di quanto sopra, la seguente 'Tabella 6' riporta il contributo di tutte le misure, sia in
percentuale che in valore assoluto, alla riduzione del gap chimico sul corpo idrico in esame. Le misure efficaci
risultano in colore.
La precedente 'Tabella 6' riporta, per il corpo idrico considerato, l'elenco delle misure efficaci
alla riduzione del gap chimico, con il relativo contributo.
Si evidenzia come
non necessariamente il gap fronteggiato con le misure coincida con il gap totale cui è soggetto il corpo idrico.
Tale circostanza può verificarsi quando non sono previste misure che abbiano effetti (abbiano quali obiettivi) su una
o più classi di pressione responsabili del gap.
Riprendendo i precedenti risultati, il gap chimico del corpo idrico in esame è
'A Assente', cui corrisponde un valore assoluto di 0.000.
Tale gap è legato alle pressioni significative agenti sul corpo idrico, con l'esclusione di una parte, pari
al 0.00 %, non riconducibile a pressioni significative note ('Gap irrisolto').
La 'tabella 6' del tab 'Misure (1/2)' riporta l'elenco delle misure previste per il corpo idrico,
con il relativo contributo, alla riduzione del gap chimico.
Indipendentemente dal suo valore, le misure previste si fanno complessivamente carico del 0.0 %
del gap chimico del corpo idrico.
In valore assoluto, cioè tenendo esplicitamente conto del valore del gap, le
misure si fanno carico di un valore di gap pari a 0.0.
Si evidenzia come tali valori corrispondano al gap del corpo idrico al netto del gap irrisolto.
Tale risultato si basa sull'assunto implicito che dette misure siano completamente realizzate ed esplichino interamente
la loro efficacia entro il periodo di validità del presente Piano. In riferimento a questo, il carico di ciascuna
misura, come dato dalla 'tabella 6' del tab 'Misure (1/2)', è nel seguito indicato come
'carico teorico'.
L'aspetto della valutazione di quanto tempo una misura impieghi per realizzare i propri obiettivi è al di là di queste
note. Se ne è tuttavia tenuto conto in modo empirico nella attribuzione del peso proprio di ciascuna misura (una misura
che sviluppa i propri effetti in tempi lunghi avrà un peso proprio inferiore).
Viceversa, in questo tab è affrontato il discorso circa il fatto che una misura possa non essere interamente completata,
in quanto finanziata, relativamente al presente ciclo di pianificazione, solo in parte.
E' chiaro che tale circostanza pone un limite alla efficacia della misura ma la valutazione di tale soglia
è molto difficile e non è escluso che ci siano situazioni per cui una misura inizia ad avere
efficacia solo dopo che è stata integralmente portata a compimento.
Stante anche il fatto che una misura è, in questo Piano, un contenitore di molteplici interventi, si è ritenuto
tuttavia ragionevole attribuire a ciascuna misura una efficacia pari alla copertura finanziaria (in %) della misura
stessa.
Una misura quindi interamente finanziata si farà carico dell'intero gap ad essa attribuito nella citata
'tabella 6' del tab 'Misure (1/2)'. Una misura finanziata solo parzialmente si farà carico del gap, che ad essa
competerebbe secondo la 'tabella 6', in proporzione alla propria copertura finanziaria.
Per ciascuna misura si definisce quindi 'carico effettivo', o anche 'contributo effettivo', il prodotto tra
il carico teorico della misura e la copertura finanziaria percentuale della misura stessa.
La seguente 'Tabella 7' riporta il contributo effettivo di tutte le misure, in
percentuale, alla riduzione del gap chimico sul corpo idrico in esame.
I valori riportati in tabella sono già al netto del gap irrisolto.
Sono evidenziate in giallo le misure con copertura finanziaria incompleta. La colonna 'Peso' è riportata a titolo
informativo circa l'importanza della misura, ma non è coinvolta nei calcoli.
Si ricorda che le percentuali di gap riconducibili ad una misura, e quindi sia il
'Gap teorico (%)' che il 'Gap effettivo (%)' di cui alla tabella seguente, sono indipendenti dall'effettivo
valore del gap.
La seguente 'Tabella 8' conclude l'analisi della efficacia delle misure e riporta il gap risolto da tutte
le misure previste per il corpo idrico, tenuto conto di tutte le analisi precedentemente condotte ed esposte.
Diversamente da quanto visto finora, anche i dati percentuali sono riferiti al gap effettivo del corpo idrico
(ne consegue che il gap risolto da una misura sarà zero se il corpo idrico non ha gap, mentre è il valore di cui
al campo 'Gap effettivo (%)' della precedente 'Tabella 7' se invece il corpo idrico ha effettivamente
un gap chimico). La tabella si configura quindi come quadro finale dell'analisi delle misure di Piano
sul corpo idrico in oggetto.
Sono evidenziate in giallo le misure che non contribuiscono alla riduzione del gap del corpo idrico.
Il 'gap residuo' esprime la eventuale discrepanza tra il gap di cui, teoricamente, avrebbero dovuto farsi carico le misure ed il gap di cui invece l'insieme delle misure si fa effettivamente carico, in conseguenza sia del gap irrisolto, sia di una incompleta copertura finanziaria delle misure stesse.
Lo stato di un corpo idrico è la condizione attuale del corpo idrico ed è definito misurando, sul corpo idrico stesso,
una serie di parametri (quality elements, sostanze prioritarie, livelli, ecc.).
Lo stato obiettivo di un corpo idrico è una condizione desiderata, individuata dal legislatore, che può corrispondere o
meno allo stato attuale.
Qualora lo stato non corrisponda (sia inferiore) allo stato obiettivo siamo in presenza di un gap.
Lo stato di un corpo idrico è influenzato dalle pressioni che su di esso agiscono e nella gap analysis si presuppone che
sia determinato da esse (salvo individuare le situazioni in cui le pressioni note non possono essere considerate la sola causa
dello stato del corpi idrico).
La gap analysis definisce inoltre dei metodi convenzionali attraverso i quali determinare l'influenza di ciascuna pressione
sul quadro ambientale, ovvero sullo stato del corpo idrico.
Qualora il corpo idrico abbia un gap, si assume che le pressioni abbiano su tale gap la stessa influenza che hanno sul quadro
ambientale del corpo idrico e su tale logica si attribuisce a ciascuna pressione una quota di responsabilità sul gap del corpo
idrico.
Si evidenzia che, nei termini sopra descritti, una pressione influenza sempre lo stato di un corpo idrico (salvo i casi
particolari cui sopra si accennava) ma ne influenzerà il gap solo quando il corpo idrico ha effettivamente un gap da colmare.
Le misure sono collezioni di interventi che hanno lo scopo di andare a ridurre l'entità o gli effetti di una o più pressioni,
ed in tale accezione le misure vanno ad agire sul quadro ambientale, sullo stato, del corpo idrico.
La gap analysis assume che le misure si facciano interamente carico degli effetti delle pressioni su cui agiscono.
In maniera analoga a quanto detto sopra, le misure influenzano sempre lo stato di un corpo idrico (salvo i soliti casi
particolari) ma ne influenzeranno il gap solo quando il corpo idrico ha effettivamente un gap.
Nelle seguenti pagine di applicazione della gap analysis si è cercato di puntalizzare sempre gli aspetti di cui sopra, ma è
possibile che siano rimasti punti in cui, anche per la necessità di sintetizzare, si parla di 'effetto sul gap' quando
propriamente
si sarebbe dovuto dire 'effetto sul quadro ambientale'. Tenendo conto di queste note e del contesto, non dovrebbero comunque
esserci ambiguità.
Piano di gestione delle acque 2021 - 2027